Rubare il cibo da un frigo condiviso con i tuoi coinquilini è un’arte. è un furto da ladri gentiluomini, non da scrocconi morti di fame. Ha una sua etica e una sua prassi. Innanzitutto, non si scrocca da un frigo condiviso da meno di dieci persone. È maleducato ed è troppo facile capire che siete…
Quella volta che mi sono ubriacato al matrimonio della mia amica Clara, quinto e ultimo tempo (Il Bajkal, Sette)
Mi dispiace aver concluso il capitolo precedente con un cliffhanger, perchè Pasha arrivò alla rotonda dieci secondi dopo. Però erano stati dieci secondi di tensione, eh, mica scherzi. Mentre Mick veniva rapito dalla gentilissima signora, Pasha aveva notato l’accaduto, e si era gettato subito all’inseguimento. Ero così contento di vederlo che gli risparmiai il cazziatone…
Quella volta che mi sono ubriacato al matrimonio della mia amica Clara, quarto tempo (Il Bajkal, Sei)
Con che parole parlare... oh, al diavolo il Bajkal. Ero perduto. Stavo già esaminando i fossi attorno alla rotonda per vedere se mi ci potessi rincantucciare per la notte. Non potevo chiamare Mick, Mick non poteva chiamare me. Chissà dove diavolo erano finiti, e tuttora ignoro come non abbiano fatto a trovare la villa. Stavo…
Quella volta che mi sono ubriacato al matrimonio della mia amica Clara, terzo tempo (Il Bajkal, Cinque)
Ero ancora fuori da quella villa sperduta in mezzo alla campagna veneta, ancora avvolto nel mio completo un po’ funereo e nella nebbia che saliva dai campi, con la cravatta intorno al collo come una sciarpetta. Ero nei pressi di una rotonda, ignaro persino in che provincia mi trovassi. Il telefono squillò e mi confortò…
La leggenda di Mick e Pasha (Il Bajkal, Quattro)
Mick e Pasha li conobbi in Ucraina. Mick era danese, in continuo viaggio per il mondo in cerca di ispirazione per un romanzo che parlava di un ragazzo in fuga da una setta di vegani. Usciva con una ragazza che si chiamava Masha e che si diceva schizzasse acqua durante l’orgasmo. Avevamo un appartamentino a…
Quella volta che mi sono ubriacato al matrimonio della mia amica Clara, primo tempo (Il Bajkal, Tre)
Con che parole parlare del Bajkal? Piuttosto vi parlerò del matrimonio della mia amica Clara. Ripensandoci ora mi sembra di esserci stato due volte a quel matrimonio, due tempi separati da un intervallo di un paio d’ore di amnesia alcolica. I ricordi vennero a bussarmi alla porta una settimana più tardi, con la camicia sbottonata…
Poesia sui giroscala russi (Il Bajkal, Due)
Con che parole parlare del Bajkal? Preferirei raccontare piuttosto dei giroscala dei condomini moscoviti. Un giroscala col Bajkal sembra non c’entri poi molto, ma io sul Bajkal non sarei stato se non fossi stato su quel giroscala una sera di primavera, mesi prima. I condomini russi non vanno scartati a priori, non vanno etichettati come…
La famosa invasione degli Hamburger di Mosca (il Bajkal, uno)
Con che parole parlare del Bajkal? Io ne parlerò con alcune prevedibili come cobalto altre più per gli addetti ai lavori come omul ma le prime parole che vorrei usare sono intossicazione alimentare Prima della partenza per Irkutsk, I pochi giorni passati a Mosca ero stato in compagnia del mio vecchio amico Jura a cui…
Pesci e Piselli
“Pie', tu devi mangiare la robba bbuona” mi dice l’amico B, mentre io scarico mezzo chilo di pelmeni in una padella. “Sennò non ti tira il pesce.” Ci sono alcuni dei suoi argomenti di conversazione che ritornano con la regolarità di un treno giapponese. E sono sempre accompagnati da precisi toni di voce, espressioni e…
Quella volta che sono tornato a Mosca (ed erano passati due anni)
Non è la scritta “Moskva” che mi accoglie appena sceso dal treno, né l’odore della metro, né le luci di piazza Pushkin. È il davanzale della finestra nel giro scala del mio vecchio palazzo, dove passavamo ore a fumare e bere vino Italiano che in italia non lo userebbero nemmeno per farci un risotto. È…